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Efficientamento Energetico Imprese Casa Risparmio

Cos’è l’EFFICIENTAMENTO ENERGETICO?

Molti pensano che coincida con il concetto di “risparmio energetico”, ma non è propriamente così.

L’efficientamento NON mira infatti a “risparmiare”, ma ad impiegare l’energia al meglio, riducendone i costi e le emissioni inquinanti e/o eventuali dispersioni.

efficientamento energetico

Ciò significa che si cerca di ridurre i consumi energetici di un edificio o di un’attività senza compromettere la qualità del servizio o del prodotto offerto.

L’efficienza energetica può essere raggiunta attraverso l’installazione di pannelli solari, pompe di calore, caldaie a condensazione, opere di coibentazione, sostituzione degli infissi e delle lampadine a incandescenza con quelle a LED, sostituzione dei termosifoni con i termocamini e l’installazione di impianti di climatizzazione o di fonti rinnovabili.

L’efficientamento energetico difatti, migliora il rapporto tra energia immessa e rendimento espressi in termini di produzione o consumi, senza compromettere le prestazioni.

Impianto canalizzato caldo freddo pro e contro

Più grande non significa più costoso (in termini di energia).

Per la rubrica “Facciamo Luce” spazziamo via con una ventata d’aria freschissima un falso mito della climatizzazione.

Gli impianti di condizionamento canalizzati consumano di più?

FALSO!

Risulta più efficiente un impianto canalizzato a parità di potenza, rispetto ad un sistema analogo con split a parete, sia grazie ad una differente tipologia costruttiva ma soprattutto perché l’aria refrigerante viene prodotta da un’unica macchina.

Un sistema di climatizzazione canalizzata, consuma meno della somma di tanti split separati che forniscono un equivalente grado di climatizzazione perché non tutti gli ambienti della casa, specialmente se sono di dimensioni differenti, necessitano di ricevere la stessa quantità di aria.

Il basso consumo energetico, permette di ammortizzare in tempi rapidi le spese iniziali d’acquisto e installazione che sono la vera nota dolente di questa tipologia d’impianto.

Riassumendo:

  • PRO = Ottime Performance e Consumi ridotti con Risparmio Energetico
  • CONTRO = Costi di spesa iniziale per l’acquisto e l’installazione

Quindi, se si dispone di climatizzazione canalizzata, la si può usare senza subire la paura di consumi vertiginosi, avendo però piena cura di utilizzare l’energia in modo intelligente e parsimonioso… come?

Seguendo i consigli di Società Elettrica!

 

 

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Differenza tra Voltura e Subentro

VOLTURA e SUBENTRO

Errore comune, dato che si tratta di un’operazione rara e sporadica, confondere i termini VOLTURA e SUBENTRO.
Di fatto si tratta di diventar intestatari di una utenza preesistente in entrambi i casi, quindi è plausibile un margine di confusione.

Proviamo quindi a semplificare i due concetti:
differenza tra voltura e subentro

– VOLTURA – da te a me
Si parla di VOLTURA quando abbiamo un’utenza già connessa alla rete elettrica o del gas naturale alla quale bisogna cambiare solamente l’intestatario.
Si tratta quindi di un’utenza attiva alla quale NON sono stati apposti sigilli per impedirne l’utilizzo, alla quale viene fatta richiesta di voltura come trasferimento dell’utenza.

– SUBENTRO – da disattivo ad attivo
Si parla di SUBENTRO quando abbiamo un’utenza disconnessa, per la quale è necessaria la riattivazione del contatore cessato.
Capita soprattutto quando ci si trasferisce in un appartamento nel quale il contatore è stato disattivato prima della vendita dell’immobile, nell’attesa di un nuovo proprietario.

Ricapitoliamo
VOLTURA: passaggio da un’intestatario ad un altro
SUBENTRO: riattivazione di un contatore chiuso con contratto cessato

Risparmio energetico con il Riscaldamento a Pavimento
Un impianto di riscaldamento a pavimento permette di risparmiare tra il 20 ed il 30% sui consumi energetici soprattutto grazie ad un notevole risparmio bypassando la spesa per il consumo di gas

Riscaldamento a Pavimento

Ultimamente è diventata scelta comune quella di installare un impianto di riscaldamento a pavimento soprattutto nelle abitazioni di nuova costruzione: una scelta “alternativa”, economica e futurista.

Noi di Elettrica siamo qui con qualche virtuoso consiglio e alcuni chiarimenti sui consumi.

Un impianto di riscaldamento a pavimento va gestito in maniera diversa rispetto ai sistemi tradizionali.

Per ottimizzare i consumi e risparmiare in bolletta, è necessario qualche semplice consiglio:

⁃ Niente continui “ON-OFF”

Impostare una temperatura costante: spegnere e accendere l’impianto di riscaldamento in continuazione comporta un maggiore spreco di energia e quindi maggiori spese in bolletta. Per un utilizzo corretto, occorrerà impostare il termostato ad una temperatura costante tra i 18°C e i 20°C.

⁃ Arredo minimal e maggiore efficienza

Per massimizzare il calore dell’impianto a pavimento, è preferibile evitare di coprire i pavimenti con ampi tappeti, in maniera tale che il calore generato non venga assorbito dalla copertura.

⁃ Un rientro intelligente

Se si è soliti osservare dei periodi mediamente lunghi di assenza da casa, si consiglia di programmare l’accensione dell’impianto a pavimento circa 24-48 ore prima del proprio rientro per trovare una calda accoglienza.

Ma quali sono i consumi?

  • Un impianto di riscaldamento a pavimento permette di risparmiare tra il 20 ed il 30% sui consumi energetici soprattutto grazie ad un notevole risparmio bypassando la spesa per il consumo di gas.

    Inoltre il meccanismo ad irraggiamento che caratterizza questo impianto, garantisce una distribuzione maggiore ed uniforme del calore in tutti gli ambienti della casa, condizione in grado di mantenere costante la temperatura generale senza sbalzi termici e di conseguenza senza la necessità di accensioni e spegnimenti continui, oggettivamente inutili e notevolmente dispendiosi.

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Differenza tra pannelli solari e fotovoltaici

Pannelli solari e pannelli fotovoltaici.

All’apparenza sono due parole diverse per indicare la stessa cosa, ma siamo qui per fare chiarezza e distinguere i due soggetti.Fotovoltaico professionale per Privati e Imprese

– I pannelli solari termici servono a sfruttare i raggi del sole per scaldare l’acqua destinata a uso domestico sanitario e all’impianto di riscaldamento.

– I pannelli fotovoltaici sfruttano le radiazioni solari e le convertono in energia elettrica per alimentare gli elettrodomestici della tua casa.

In entrambi i casi, queste 2 tipologie di pannelli hanno un futuro roseo e crescente in quanto sono fonti rinnovabili a zero impatto, in continua evoluzione e ottimizzazione, sia in termini di resa, di spazio/superficie occupata, sia in termini di durata.

Ad oggi, l’uso di questi 2 pannelli, garantisce un risparmio sbalorditivo e senza eguali!

Comunità Energetiche Rinnovabili

Uno dei temi più cari al distretto è quello relativo all’impatto dei costi energetici sulla produzione.

Il manifatturiero è uno dei settori che si basa sull’uso dell’energia e quindi paga bollette pesantissime.

La richiesta è quella che vengano presi provvedimenti immediati per assicurare sgravi cospicui; una strada può essere quella delle comunità energetiche, che però non producono effetti immediati e soprattutto non per tutti.

Ma cosa sono le “comunità energetiche”?

Una “CER” comunità di energia rinnovabile anche detta comunità energetica, è un gruppo di soggetti che si organizzano per produrre e condividere localmente l’energia prodotta da fonti rinnovabili.
In primis quindi, alla portata di tutti, troviamo l’integrazione nel panorama quotidiano dei pannelli solari, elemento fondamentale per costituire una comunità indipendente ed efficiente.

Società Elettrica, attraverso il fotovoltaico ed il solare termico, aiuta in modo concreto questa delicata ma fondamentalmente transizione

  • considerando la comunità energetica in modo globale, ha recentemente integrato la possibilità di installare colonnine elettriche per privati e/o imprese/aziende al fine di rendere anche la mobilità decisamente green e rivoluzionaria.

Un passo incredibile per una reale indipendenza energetica, capace di giovare alle proprie tasche ed al pianeta!

Friggitrice ad aria risparmio energetico

Chi ci segue da tempo lo sa: calore vuol dire energia.

Va da sé che, tutti gli elettrodomestici che basano il loro funzionamento sul calore sono effettivamente i più energivori nella nostra casa.

Uno su tutti è entrato negli ultimi anni preponderante nella nostra quotidianità e si tratta della friggitrice ad aria. I puristi della frittura salteranno dalla sedia, quindi una precisazione è d’obbligo, non si tratta infatti di una vera e propria friggitrice ma di sistema di cottura simile a quello del forno ventilato; in una comune friggitrice il cibo deve essere immerso nell’olio, mentre nella friggitrice ad aria, l’aria riscaldata ad alte temperature permette la cottura delle pietanze rendendole golose e croccanti, come se fossero fritte!

Allora perché scegliere la friggitrice ad aria in antitesi ad un classico forno elettrico?

Sono i consumi a rendere conveniente la friggitrice ad aria?

Sulla carta NO, dato che il fabbisogno energetico di una friggitrice ad aria è stimato fra 1,4 e 1,6 kW/h, con un costo in euro pari a quasi 70 centesimi per ogni ora di utilizzo, contro un consumo medio di 0,9 kW/h e un costo di utilizzo di circa 42 centesimi all’ora per un forno elettrico; d’altra parte bisogna considerare tutti i “pro” di questo nuovo elettrodomestico, capace di renderlo comunque un’opzione migliore d’acquisto… anche a livello di consumi!

Non siamo impazziti, semplicemente va considerato che la friggitrice ad aria beneficia di tempi di cottura ridottissimi, diversamente dal forno elettrico che richiede un’accensione anticipata per il preriscaldamento.

Supponiamo di voler cuocere delle patatine; il forno richiederà 15 minuti di preriscaldamento ed un tempo di cottura stimato intorno ai 40 minuti, di contro alla friggitrice ad aria basteranno soli 15 minuti per completare la preparazione delle patate, senza inutili attese e sprechi d’energia e con un occhio ad un’alimentazione più sana!

 

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Ora Legale VS Ora Solare 2022

La notte tra il 29 e il 30 ottobre 2022, l’ora legale sarà sostituita dall’ora solare.

Attualmente, si sta seriamente valutando di mantenere eccezionalmente l’ora legale, creata appositamente per sfruttare pienamente le ore di irradiazione solare dei mesi caldi.

Ormai l’inverno è alle porte, come mai quindi questa idea sta prendendo piede?

Perché in un periodo così cupo di caro bollette, occorre valutare tutte le piccole variabili legate al nostro stile di vita, in grado di ottimizzare i consumi e le scelte di ogni giorno.

Vediamo quale sarebbe il risparmio, se il 30 Ottobre 2022 non ci ritrovassimo a spostare le lancette dell’orologio.

  • Ipotizzando materialmente di mantenere in vigore l’ora legale dal 30 Ottobre al 26 Marzo (range temporale solitamente dedicato all’ora solare), per un periodo quindi di 147 giorni.

  • Secondo un calcolo spannometrico, sappiamo che riusciremmo ad acquisire un’ora in più di luce naturale al giorno, per un totale di 147 ore nel 2023, traducibili in un risparmio di ben 2,7 miliardi di euro!

È evidente che l’ora legale potrebbe contribuire ad evitare misure di emergenza ben più drastiche e restrittive come la chiusura anticipata degli esercizi pubblici, la riduzione degli orari di scuola e lavoro che innegabilmente stravolgerebbero negativamente le nostre abitudini quotidiane e l’ormai precario equilibrio economico del Paese.

Solo un’ora quindi, per pochi giorni l’anno, potrebbe seriamente risultare valido salvagente per un risparmio concreto e sorprendentemente semplice!

 

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Lavare i piatti risparmiando acqua con la lavastoviglie

Siamo in un periodo storico dove sembra che l’unica misura possibile da adottare per contenere gli esosi costi energetici, sia insita nel solo concetto di “staccare la spina”.

Non sempre però rinunciare all’energia o ad un elettrodomestico si rivela vantaggioso e saggio.

Questo è il caso della lavastoviglie: un grande elettrodomestico che rappresenta a pieno il nostro concetto di “corrente alternativa”.

Partiamo dal presupposto che una lavastoviglie di ultima generazione che supporti circa 13 coperti può arrivare a consumare tra i 6 e i 7 litri di acqua a ciclo! Un consumo irrisorio se paragonato al lavaggio a mano, dove i litri aumentano vertiginosamente.

Va considerato inoltre l’aspetto puramente energetico della lavastoviglie, legato strettamente al calore.

Il lavaggio a mano tendenzialmente viene effettuato con acqua tiepida o calda, costringendoci all’utilizzo dello scaldabagno, la lavastoviglie dal canto suo utilizza cicli di notevole calore sia per il lavaggio che per l’asciugatura, ma al contempo raggiunge temperature in grado di igienizzare definitivamente ed efficacemente le stoviglie, cosa che non accade con la pulizia manuale dei piatti; è stato recentemente dimostrato infatti che l’umidità e la porosità delle spugnette per piatti, le rendono un ambiente perfetto per lo sviluppo di batteri temibilissimi come salmonella o escherichia coli, i quali durante la pulizia quotidiana della cucina, possono diffondersi tra i diversi utensili, incrementando il rischio di infezione.

Insomma solo vantaggi e risparmio nell’utilizzo della lavastoviglie!

Alla luce di tutto questo, noi di Elettrica che da sempre ci occupiamo di promuovere il consumo intelligente, cogliamo l’occasione per rimandarvi alla rubrica “FACCIAMO LUCE” per scoprire insieme piccoli grandi trucchi per rendere l’utilizzo della lavastoviglie ancora più smart ed economico:

Sapevi che una lavastoviglie consuma circa 𝟰𝟬𝟬 𝗸𝗪𝗵 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗻𝗻𝗼?
Se non hai idea di cosa voglia dire, te lo spieghiamo semplicemente.
𝗘̀ 𝗱𝗮𝘃𝘃𝗲𝗿𝗼 𝘁𝗮𝗻𝘁𝗼! La lavastoviglie è 𝘂𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗿𝗼𝗱𝗼𝗺𝗲𝘀𝘁𝗶𝗰𝗶 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗱𝗶𝘀𝗽𝗲𝗻𝗱𝗶𝗼𝘀𝗶 in termini di fabbisogno energetico, in quanto rappresenta addirittura il 𝟭𝟱% 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗺𝗼 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮.
La lavastoviglie assorbe molta energia soprattutto per riscaldare l’acqua nella prima fase del ciclo di lavaggio e per avviare a fine lavaggio l’asciugatura… insomma una questione di 𝗰𝗮𝗹𝗼𝗿𝗲 𝗮 𝗰𝗮𝗿𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼!

𝗣𝗲𝗿 𝗻𝗼𝗻 𝗳𝗮𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝘁𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗯𝗼𝗹𝗹𝗲𝘁𝘁𝗮 però, basta seguire alcuni suggerimenti che desideriamo condividere con voi.

• Come per ogni elettrodomestico, consigliamo di scegliere una 𝗰𝗹𝗮𝘀𝘀𝗲 𝗲𝗻𝗲𝗿𝗴𝗲𝘁𝗶𝗰𝗮 A+, A++ e A+++, che riduca basilarmente l’assorbimento energetico.

• Fai attenzione a scegliere per un modello che abbia 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗶 𝗱𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗯𝗿𝗲𝘃𝗶 𝗲 𝗮 𝗯𝗮𝘀𝘀𝗲 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗲𝗿𝗮𝘁𝘂𝗿𝗲… perché il calore è nemico della bolletta!

• Usa sempre la lavastoviglie 𝗮 𝗽𝗶𝗲𝗻𝗼 𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗼: più stoviglie in un solo lavaggio, non solo evitano inutili frequenti accensioni, ma rappresentano anche un notevole risparmio in termini di acqua e detersivo.

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Consumo asciugacapelli e risparmio energetico

La bella stagione è finita e sta portando via con sé le piccole abitudini delle giornate soleggiate.
Ad esempio d’estate che ci si ritrova spesso ad asciugarsi al solo cospetto del sole, complici i frequenti bagni e docce quotidiani ed il calore cocente.

Con l’arrivo del fresco però torna prepotente l’esigenza di rispolverare il nostro caro vecchio phon, un amico indispensabile, responsabile non solo di un’asciugatura rapida e completa dei capelli, ma anche dello styling giornaliero necessario al ritorno in ufficio.

Molti dei phon in commercio sono dotati di una potenza compresa fra i 600 watt ed i 2400 watt, spaziando dai semplici phon da viaggio sino ai più complessi apparecchi professionali.

Prendiamo ad esempio un phon che alla massima potenza arrivi a consumare 2000 W; ipotizzando il costo medio di un kilowattora pari a €0,25 , utilizzandolo quotidianamente alla massima potenza per circa 15 minuti, avremo un costo medio annuo relativo al suo utilizzo, stimato intorno ai €40.

Tale costo va moltiplicato per i membri della famiglia che utilizzano il phon giornalmente e rivisto a seconda dei tempi effettivi di styling, dato che non tutti hanno la stessa chioma.

2 suggerimenti per consumare meno:

1) In primis è importantissimo cercare di ridurre al minimo i tempi d’asciugatura, tamponando accuratamente i capelli bagnati: eliminare l’eccesso d’acqua renderà l’utilizzo del phon efficiente in pochi minuti.

2) In secondo luogo vi suggeriamo di utilizzare la modalità di massima potenza solamente all’inizio dell’asciugatura, quando i capelli sono particolarmente bagnati.

Questa modalità, non solo è la più dispendiosa in termini di consumi, ma è anche la più pericolosa per la salute dei capelli!

Passare gradualmente ad un calore meno aggressivo e ad una velocità più bassa è la chiave per un risultato ottimale sia estetico che economico.

Ora tocca voi mettere “la testa a posto” per sollevare la mano dal portafogli!

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